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resoconto discussione 17/9/2010
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resoconto discussione 17/9/2010
La Fabbrica si riunisce in plenaria il prossimo venerdì 17 settembre 2010 presso lo spazio TIC in Via Pallavicino 35 a Torino.
All’ordine del giorno: la discussione sulle primarie, nazionali e locali; il programma della Fabbrica da proporre a Nichi Vendola (sulla base di quello proposto da Jacopo Rosatelli) e quello per una TORINO MIGLIORE.
Inoltre si cercherà per quanto possibile di darci un’organizzazione interna che preveda gruppi di competenza: comunicazione, grafica & web; addetti stampa; organizzazione eventi, iniziative ed assemblee ecc.
Si richiede massima puntualità per non chiudere l’incontro dopo le ore 23.30-24.00!
———————————————————————————–
RESOCONTO DELLA RIUNIONE
Eravamo a occhio una quarantina e, complessivamente, la discussione è stata interessante e proficua.
1) Abbiamo deciso che l’iniziativa su scuola (dai nidi in su) e università\ricerca si terrà (al 90%) il giorno 7 ottobre alle ore 21 in un’area di fronte al Liceo Einstein, zona Barriera di Milano (via Bologna). L’iniziativa risponde al cosiddetto “format Santa Giulia”, ossia riprende il modello dell’iniziativa di Piazza Santa Giulia di prima delle vacanze: testimonianze di protagonisti, analisi di “tecnici” della materia, intervento di qualcuno a nome delle Fabbriche. Sono stati individuati alcuni responsabili dell’iniziativa ai quali può aggiungersi chiunque voglia, fra chi ieri non è potuto esserci: lo si segnali in lista. La comunicazione definitiva di data e luogo seguirà a breve.
2) Abbiamo anche messo già in agenda l’iniziativa seguente (sempre “format Santa Giulia”), sul tema della libertà religiosa (anche come forma di integrazione dei migranti), in realzione al problema dell’erigenda moschea di via Urbino a Torino. La data non è ancora sicura (entro il 25 ottobre), il luogo dovrebbe essere nei pressi della futura moschea stessa. Anche per questa iniziativa alcune persone (diverse dalle precedenti) si sono assunte l’incarico di organizzarla per conto dell’intero gruppo e, di nuovo, vale il principio che chiunque voglia unirsi al gruppo organizzatore è benvenuto: lo si segnali in lista.
3) Infine, abbiamo messo in calendario per la prossima riunione, che si terrà in giorno da definirsi, due punti da discutere: programmare una serie di iniziative su tutti gli altri temi da affrontare in vista dell’elaborazione del programma per le primarie (vedi sotto) e formare un gruppo di coordinamento che si incarichi di “tenere le fila”, dal punto di vista organizzativo, della Fabbrica. Il che significa coordinare il rapporto tra i gruppi di lavoro e l’assemblea plenaria, porsi il problema dell’autofinanziamento e della gestione “economica” della Fabbrica, anche in relazione con lo spazio che (gentilmente) ci ospita, e tenere collegata la Fabbrica torinese al circuito nazionale.
Sulla discussione:
1) Ragionando attorno all’iniziativa su scuola e università – i cui obiettivi sono grosso modo far emergere il disagio di chi ci vive e lavora ai tempi della Gelmini, collegare forme di lotta e resistenza, stabilire un’interlocuzione politica fra le Fabbriche e il mondo della scuola e dell’università (con le famiglie, chi ci studia e chi ci lavora), pensare e formulare proposte alternative che possano finire in un programma di Nichi per le primarie e oltre – sono emersi diversi aspetti del problema, riassumibili in due gruppi: ciò che non va e le proposte per cambiare. Elencando velocemente: sviluppare un’idea di scuola che sia “scuola per la cittadinanza”, il tema (difficile e spesso sottovalutato o strumentalizzato) della qualità dell’insegnamento e della ricerca, il problema della proliferazione delle sedi universitarie, i tagli ai bilanci e la sciagurata fine del modulo (ossia le tre maestre) alle elementari, il destino della scuola media, l’attacco agli insegnanti e ai ricercatori come attacco al lavoro pubblico, il ruolo dominante della famiglia nell’ideologia e nella politica scolastica della destra, i finanziamenti (incostituzionali) alle scuole private, le persistenze delle discriminazioni di classe (acuite in tempi di crisi), il bisogno di far capire che investire nella conoscenza conviene, anche economicamente.
Aspetti del problema che dovranno emergere la sera dell’iniziativa e costituire, in un certo senso, la traccia per l’elaborazione di un programma su questo punto. Per questo motivo è stato sottolineato come il nostro sito web sia decisivo per far sì che l’elaborazione non si limiti alla serata dell’incontro, ma continui e si sviluppi. Insomma: continuità e non “politica-evento”…
2) Riflettendo sui temi da affrontare in questa fase di preparazione del programma, sono emersi i seguenti: il disagio sociale e le diseguaglianze, anche fra le generazioni, e quindi la ridefinizione di un welfare davvero universale (ossia anche per i precari e per gli anziani non più autosufficienti, che non possono gravere sulle famiglie); i beni comuni (a partire dall’acqua in via di privatizzazione e dall’aria sempre più avvelenata dall’inquinamento); la questione del patriarcato e del machismo, ossia le discriminazioni legali, quelle sostanziali e le violenze contro donne e omosessuali o transgender; la politica estera; l’impresa e l’innovazione; il problema della sicurezza; la laicità delle istituzioni. Per ciascuno di questi si pensa di organizzare altrettante iniziative sul tipo “format Santa Giulia” nel corso dei prossimi mesi, con l’obiettivo di realizzare una vera “elaborazione partecipata” del programma di Nichi e di “mettere in circolo” e collegare a noi risorse e intelligenze attive su ciascuno dei temi.
3) Nelle pieghe dei vari interventi sono emerse moltre altre cose, tra cui vale la pena di segnalarne almeno una, perchè propone una modalità di intervento politico da aggiungere al “format Santa Giulia”. In breve, piazzarsi in punti strategici di passaggio di persone (ma non il classico via Garibaldi, l’esempio fatto è stato Piazza Guala a Mirafiori), in orari altrettanto strategici, a parlare dei temi di cui sopra. Insomma, presentare le nostre proposte in una formula che sia una via di mezzo tra il classico comizio e l’altrettanto classico (ma a Londra…) “speakers’ corner“.
All’ordine del giorno: la discussione sulle primarie, nazionali e locali; il programma della Fabbrica da proporre a Nichi Vendola (sulla base di quello proposto da Jacopo Rosatelli) e quello per una TORINO MIGLIORE.
Inoltre si cercherà per quanto possibile di darci un’organizzazione interna che preveda gruppi di competenza: comunicazione, grafica & web; addetti stampa; organizzazione eventi, iniziative ed assemblee ecc.
Si richiede massima puntualità per non chiudere l’incontro dopo le ore 23.30-24.00!
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RESOCONTO DELLA RIUNIONE
Eravamo a occhio una quarantina e, complessivamente, la discussione è stata interessante e proficua.
1) Abbiamo deciso che l’iniziativa su scuola (dai nidi in su) e università\ricerca si terrà (al 90%) il giorno 7 ottobre alle ore 21 in un’area di fronte al Liceo Einstein, zona Barriera di Milano (via Bologna). L’iniziativa risponde al cosiddetto “format Santa Giulia”, ossia riprende il modello dell’iniziativa di Piazza Santa Giulia di prima delle vacanze: testimonianze di protagonisti, analisi di “tecnici” della materia, intervento di qualcuno a nome delle Fabbriche. Sono stati individuati alcuni responsabili dell’iniziativa ai quali può aggiungersi chiunque voglia, fra chi ieri non è potuto esserci: lo si segnali in lista. La comunicazione definitiva di data e luogo seguirà a breve.
2) Abbiamo anche messo già in agenda l’iniziativa seguente (sempre “format Santa Giulia”), sul tema della libertà religiosa (anche come forma di integrazione dei migranti), in realzione al problema dell’erigenda moschea di via Urbino a Torino. La data non è ancora sicura (entro il 25 ottobre), il luogo dovrebbe essere nei pressi della futura moschea stessa. Anche per questa iniziativa alcune persone (diverse dalle precedenti) si sono assunte l’incarico di organizzarla per conto dell’intero gruppo e, di nuovo, vale il principio che chiunque voglia unirsi al gruppo organizzatore è benvenuto: lo si segnali in lista.
3) Infine, abbiamo messo in calendario per la prossima riunione, che si terrà in giorno da definirsi, due punti da discutere: programmare una serie di iniziative su tutti gli altri temi da affrontare in vista dell’elaborazione del programma per le primarie (vedi sotto) e formare un gruppo di coordinamento che si incarichi di “tenere le fila”, dal punto di vista organizzativo, della Fabbrica. Il che significa coordinare il rapporto tra i gruppi di lavoro e l’assemblea plenaria, porsi il problema dell’autofinanziamento e della gestione “economica” della Fabbrica, anche in relazione con lo spazio che (gentilmente) ci ospita, e tenere collegata la Fabbrica torinese al circuito nazionale.
Sulla discussione:
1) Ragionando attorno all’iniziativa su scuola e università – i cui obiettivi sono grosso modo far emergere il disagio di chi ci vive e lavora ai tempi della Gelmini, collegare forme di lotta e resistenza, stabilire un’interlocuzione politica fra le Fabbriche e il mondo della scuola e dell’università (con le famiglie, chi ci studia e chi ci lavora), pensare e formulare proposte alternative che possano finire in un programma di Nichi per le primarie e oltre – sono emersi diversi aspetti del problema, riassumibili in due gruppi: ciò che non va e le proposte per cambiare. Elencando velocemente: sviluppare un’idea di scuola che sia “scuola per la cittadinanza”, il tema (difficile e spesso sottovalutato o strumentalizzato) della qualità dell’insegnamento e della ricerca, il problema della proliferazione delle sedi universitarie, i tagli ai bilanci e la sciagurata fine del modulo (ossia le tre maestre) alle elementari, il destino della scuola media, l’attacco agli insegnanti e ai ricercatori come attacco al lavoro pubblico, il ruolo dominante della famiglia nell’ideologia e nella politica scolastica della destra, i finanziamenti (incostituzionali) alle scuole private, le persistenze delle discriminazioni di classe (acuite in tempi di crisi), il bisogno di far capire che investire nella conoscenza conviene, anche economicamente.
Aspetti del problema che dovranno emergere la sera dell’iniziativa e costituire, in un certo senso, la traccia per l’elaborazione di un programma su questo punto. Per questo motivo è stato sottolineato come il nostro sito web sia decisivo per far sì che l’elaborazione non si limiti alla serata dell’incontro, ma continui e si sviluppi. Insomma: continuità e non “politica-evento”…
2) Riflettendo sui temi da affrontare in questa fase di preparazione del programma, sono emersi i seguenti: il disagio sociale e le diseguaglianze, anche fra le generazioni, e quindi la ridefinizione di un welfare davvero universale (ossia anche per i precari e per gli anziani non più autosufficienti, che non possono gravere sulle famiglie); i beni comuni (a partire dall’acqua in via di privatizzazione e dall’aria sempre più avvelenata dall’inquinamento); la questione del patriarcato e del machismo, ossia le discriminazioni legali, quelle sostanziali e le violenze contro donne e omosessuali o transgender; la politica estera; l’impresa e l’innovazione; il problema della sicurezza; la laicità delle istituzioni. Per ciascuno di questi si pensa di organizzare altrettante iniziative sul tipo “format Santa Giulia” nel corso dei prossimi mesi, con l’obiettivo di realizzare una vera “elaborazione partecipata” del programma di Nichi e di “mettere in circolo” e collegare a noi risorse e intelligenze attive su ciascuno dei temi.
3) Nelle pieghe dei vari interventi sono emerse moltre altre cose, tra cui vale la pena di segnalarne almeno una, perchè propone una modalità di intervento politico da aggiungere al “format Santa Giulia”. In breve, piazzarsi in punti strategici di passaggio di persone (ma non il classico via Garibaldi, l’esempio fatto è stato Piazza Guala a Mirafiori), in orari altrettanto strategici, a parlare dei temi di cui sopra. Insomma, presentare le nostre proposte in una formula che sia una via di mezzo tra il classico comizio e l’altrettanto classico (ma a Londra…) “speakers’ corner“.
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