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RIFLESSIONI SULLE PRIMARIE TORINESI DAL COORDINAMENTO DELLA FABBRICA
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RIFLESSIONI SULLE PRIMARIE TORINESI DAL COORDINAMENTO DELLA FABBRICA
Alcune riflessioni in merito al nostro percorso verso le primarie cittadine e alle novità intercorse negli ultimi giorni. Innanzitutto sulla candidatura, comunicata a mezzo stampa, dell’Assessore Roberto Tricarico. Il quotidiano La Stampa, nell’articolo a firma Andrea Rossi del 9 gennaio, afferma che «la candidatura di Tricarico» s’inserisce nel percorso avviato da «sinistra vendoliana, rottamatori del Pd, Fabbriche di Nichi, Officine corsare, studenti, Terra del Fuoco, Acmos, associazioni». Nonostante l’avvenuta pubblicazione, sul giornale del giorno seguente, del comunicato stampa che abbiamo diffuso, ci teniamo a ribadire e articolare la nostra posizione in merito.
La Fabbrica di Nichi si è fatta promotrice del percorso chiamato Fabbrica per Torino, di cui sono parte esperienze diverse, non tutte coincidenti con quanto riportato da La Stampa; come sapete, tale percorso è cominciato con l’assemblea dello scorso 21 dicembre al centro d’incontro di Corso Belgio, nel quale è emersa la disponibilità a candidarsi da parte di Gianguido Passoni, salutata con favore e rispetto.
La Fabbrica di Nichi ha sempre sottolineato che qualunque disponibilità alla candidatura alle primarie che voglia essere considerata parte di Fabbrica per Torino deve manifestarsi negli spazi di confronto che la Fabbrica per Torino stessa si è data, il prossimo dei quali è previsto sabato 15 gennaio alle Officine corsare di via Pallavicino 35. La data entro la quale la Fabbrica per Torino si considera impegnata ad arrivare a un risultato è il 23 gennaio. Naturalmente non si tratta di una mera questione formale, perché esprimere la propria disponibilità all’interno del percorso da noi avviato significa anche aderire ai contenuti nella loro interezza, al progetto e alla sua forma partecipata e collettiva, a un contesto di cui non fanno parte soltanto membri della sinistra politica torinese, ma egualmente espressioni della società civile. Insomma, non basta un’intervista.
Inoltre, proporsi nell’ambito della Fabbrica per Torino implica l’impegno a sostenere la squadra e la candidatura che da quel percorso emergeranno, le quali dovranno necessariamente essere frutto del confronto fra noi tutti, nell’intenzione di pervenire alla scelta di un unico nome tra quelli di coloro che si sono resi disponibili. Ad oggi quella di Tricarico appare già come una vera e propria candidatura, non una semplice disponibilità, e sembra avere lo scopo di rappresentare una posizione critica all’interno del Partito Democratico di cui l’Assessore fa parte. La Fabbrica di Nichi di Torino non entra nel merito delle vicende interne a partiti del centrosinistra, la cui autonomia riconosce e rispetta. Si limita a registrare con interesse – come non potrebbe non essere – ogni forma di attenzione verso il progetto per un’“Italia migliore” che Nichi Vendola rappresenta, da qualunque parte tale interesse provenga, compreso il giustamente molto apprezzato Assessore alla casa e al verde. Ma ciò non significa derogare ai principi che ci siamo posti.
Due brevi parole, infine, su quanto riportato dal quotidiano La Stampa di oggi, 13 gennaio, in un articolo di Andrea Rossi e Maurizio Tropeano dal titolo “Airaudo o niente. Vendola sceglie il suo candidato”. Nuovamente, per quanto ci riguarda come Fabbrica di Nichi, il ‘retroscena’ giornalistico (genere tipico della cronaca politica italiana, sconosciuto in altri paesi europei) non cambia di una virgola il percorso che ci vede impegnati: non stiamo facendo tutto ciò perché avvengano incoronazioni o designazioni dall'alto. Sin dall'inizio abbiamo fatto un appello all'intelligenza e alla passione politica della sinistra torinese, affinché si producesse una candidatura (un progetto e una squadra) forte, unitaria e autorevole, sul modello vincente dell'esperienza di Milano. Il tutto all'insegna della continuità con le buone pratiche dei precedenti diciotto anni di amministrazione, e della discontinuità con le cattive. Per giocare una partita di rilievo nazionale.
La persona citata nell'articolo in questione, Giorgio Airaudo, se deciderà di rendersi disponibile all'interno del nostro percorso - evidentemente una volta consumatosi il referendum di Mirafiori - sarà oggetto delle valutazioni che tutti insieme faremo, tenuto conto della strada fatta sin qui, delle altre disponibilità sino ad allora emerse e delle esigenze di collegialità e condivisione espresse in ogni circostanza. Non serve che noi si sottolinei l’indiscutibile autorevolezza di Airaudo, e la stima di cui gode da parte nostra (per quel poco che contiamo). Ancora lo scorso martedi 11, nella nostra assemblea sull’accordo di Mirafiori, abbiamo avuto l’ennesima prova della sua grande passione civile.
Crediamo, in conclusione, che la migliore garanzia rispetto a qualunque lettura distorta, secondo la quale la candidatura avvenga per investitura dall'alto, sia data da due elementi: la presenza all'interno della Fabbrica per Torino sin dall'inizio dei compagni della FIOM, rappresentati dal segretario generale Federico Bellono, e l'incontro che il coordinamento della Fabbrica di Nichi ha avuto ieri pomeriggio con Nichi Vendola stesso, il quale ha espresso apprezzamento per il nostro lavoro e l'invito ad andare avanti.
Naturalmente il tempo stringe e il 23 di gennaio si avvicina. La Fabbrica di Nichi e il “gruppo di contatto” della Fabbrica per Torino – che comprende esponenti di tutte le realtà presenti il 21 dicembre e integrerà i rappresentati degli eventuali ulteriori soggetti che parteciperanno al forum del 15 – si impegnano a far sì che il nostro comune cammino possa giungere a una soluzione entro i tempi che ci siamo dati, in modo tale che nella plenaria conclusiva si possa pervenire a una decisione condivisa.
Un in bocca al lupo a tutti e tutte,
il coordinamento della Fabbrica di Nichi
La Fabbrica di Nichi si è fatta promotrice del percorso chiamato Fabbrica per Torino, di cui sono parte esperienze diverse, non tutte coincidenti con quanto riportato da La Stampa; come sapete, tale percorso è cominciato con l’assemblea dello scorso 21 dicembre al centro d’incontro di Corso Belgio, nel quale è emersa la disponibilità a candidarsi da parte di Gianguido Passoni, salutata con favore e rispetto.
La Fabbrica di Nichi ha sempre sottolineato che qualunque disponibilità alla candidatura alle primarie che voglia essere considerata parte di Fabbrica per Torino deve manifestarsi negli spazi di confronto che la Fabbrica per Torino stessa si è data, il prossimo dei quali è previsto sabato 15 gennaio alle Officine corsare di via Pallavicino 35. La data entro la quale la Fabbrica per Torino si considera impegnata ad arrivare a un risultato è il 23 gennaio. Naturalmente non si tratta di una mera questione formale, perché esprimere la propria disponibilità all’interno del percorso da noi avviato significa anche aderire ai contenuti nella loro interezza, al progetto e alla sua forma partecipata e collettiva, a un contesto di cui non fanno parte soltanto membri della sinistra politica torinese, ma egualmente espressioni della società civile. Insomma, non basta un’intervista.
Inoltre, proporsi nell’ambito della Fabbrica per Torino implica l’impegno a sostenere la squadra e la candidatura che da quel percorso emergeranno, le quali dovranno necessariamente essere frutto del confronto fra noi tutti, nell’intenzione di pervenire alla scelta di un unico nome tra quelli di coloro che si sono resi disponibili. Ad oggi quella di Tricarico appare già come una vera e propria candidatura, non una semplice disponibilità, e sembra avere lo scopo di rappresentare una posizione critica all’interno del Partito Democratico di cui l’Assessore fa parte. La Fabbrica di Nichi di Torino non entra nel merito delle vicende interne a partiti del centrosinistra, la cui autonomia riconosce e rispetta. Si limita a registrare con interesse – come non potrebbe non essere – ogni forma di attenzione verso il progetto per un’“Italia migliore” che Nichi Vendola rappresenta, da qualunque parte tale interesse provenga, compreso il giustamente molto apprezzato Assessore alla casa e al verde. Ma ciò non significa derogare ai principi che ci siamo posti.
Due brevi parole, infine, su quanto riportato dal quotidiano La Stampa di oggi, 13 gennaio, in un articolo di Andrea Rossi e Maurizio Tropeano dal titolo “Airaudo o niente. Vendola sceglie il suo candidato”. Nuovamente, per quanto ci riguarda come Fabbrica di Nichi, il ‘retroscena’ giornalistico (genere tipico della cronaca politica italiana, sconosciuto in altri paesi europei) non cambia di una virgola il percorso che ci vede impegnati: non stiamo facendo tutto ciò perché avvengano incoronazioni o designazioni dall'alto. Sin dall'inizio abbiamo fatto un appello all'intelligenza e alla passione politica della sinistra torinese, affinché si producesse una candidatura (un progetto e una squadra) forte, unitaria e autorevole, sul modello vincente dell'esperienza di Milano. Il tutto all'insegna della continuità con le buone pratiche dei precedenti diciotto anni di amministrazione, e della discontinuità con le cattive. Per giocare una partita di rilievo nazionale.
La persona citata nell'articolo in questione, Giorgio Airaudo, se deciderà di rendersi disponibile all'interno del nostro percorso - evidentemente una volta consumatosi il referendum di Mirafiori - sarà oggetto delle valutazioni che tutti insieme faremo, tenuto conto della strada fatta sin qui, delle altre disponibilità sino ad allora emerse e delle esigenze di collegialità e condivisione espresse in ogni circostanza. Non serve che noi si sottolinei l’indiscutibile autorevolezza di Airaudo, e la stima di cui gode da parte nostra (per quel poco che contiamo). Ancora lo scorso martedi 11, nella nostra assemblea sull’accordo di Mirafiori, abbiamo avuto l’ennesima prova della sua grande passione civile.
Crediamo, in conclusione, che la migliore garanzia rispetto a qualunque lettura distorta, secondo la quale la candidatura avvenga per investitura dall'alto, sia data da due elementi: la presenza all'interno della Fabbrica per Torino sin dall'inizio dei compagni della FIOM, rappresentati dal segretario generale Federico Bellono, e l'incontro che il coordinamento della Fabbrica di Nichi ha avuto ieri pomeriggio con Nichi Vendola stesso, il quale ha espresso apprezzamento per il nostro lavoro e l'invito ad andare avanti.
Naturalmente il tempo stringe e il 23 di gennaio si avvicina. La Fabbrica di Nichi e il “gruppo di contatto” della Fabbrica per Torino – che comprende esponenti di tutte le realtà presenti il 21 dicembre e integrerà i rappresentati degli eventuali ulteriori soggetti che parteciperanno al forum del 15 – si impegnano a far sì che il nostro comune cammino possa giungere a una soluzione entro i tempi che ci siamo dati, in modo tale che nella plenaria conclusiva si possa pervenire a una decisione condivisa.
Un in bocca al lupo a tutti e tutte,
il coordinamento della Fabbrica di Nichi
francesca gruppi- Lurker
- Messaggi : 8
Data d'iscrizione : 11.11.10
Età : 42
Località : Torino
io voto per fassino
E' il caso di scomodarsi per votare, perché la scelta del futuro sindaco non è una faccenda scontata, come può sembrare dai giornali a chi non è addentro alla politica. Perché in questa sciagurata seconda repubblica le sole riforme che si sono fatte sono quelle che hanno allontanato la gente dalla politica, concentrando tutti i poteri, a livello nazionale nelle mani di una decina di politici che possono nominarsi un parlamento di cortigiani, a livello locale, nelle mani dei sindaci e dei funzionari di carriera.
Per cui c'è stato un crollo di partecipazione. A Torino il PD prende 100.000 voti ma ha solo 3.700 iscritti che non sono rappresentativi dei votanti, anzi, ci hanno pochi rapporti, e certo non possono decidere il sindaco per loro.
Sulla carta, e per chi ha più di 50 anni , Fassino sembra il vincitore certo. Ma lo sarà se convincerà tanti comunisti delusi e allontanati a venirlo a votare. Gariglio ha più facilità di mobilitare le organizzazioni collaterali di una parte del mondo cattolico.
Io voterò per Fassino, perché è un personaggio che mi dà fiducia, perche sono certo che sarà un buono e prudente amministratore, perché si occuperà di far crescere un successore, e perche la sua esperienza internazionale, soprattutto come ministro del commercio estero, servirà al rilancio della città e a far conoscere le sue eccellenze.
Ma domenica 27 bisogna scomodarsi a andarlo a votare (in allegato i seggi dove si può votare a seconda delle sezioni elettorali di appartenenza). Io mi scomoderò a fare lo scrutatore
Per cui c'è stato un crollo di partecipazione. A Torino il PD prende 100.000 voti ma ha solo 3.700 iscritti che non sono rappresentativi dei votanti, anzi, ci hanno pochi rapporti, e certo non possono decidere il sindaco per loro.
Sulla carta, e per chi ha più di 50 anni , Fassino sembra il vincitore certo. Ma lo sarà se convincerà tanti comunisti delusi e allontanati a venirlo a votare. Gariglio ha più facilità di mobilitare le organizzazioni collaterali di una parte del mondo cattolico.
Io voterò per Fassino, perché è un personaggio che mi dà fiducia, perche sono certo che sarà un buono e prudente amministratore, perché si occuperà di far crescere un successore, e perche la sua esperienza internazionale, soprattutto come ministro del commercio estero, servirà al rilancio della città e a far conoscere le sue eccellenze.
Ma domenica 27 bisogna scomodarsi a andarlo a votare (in allegato i seggi dove si può votare a seconda delle sezioni elettorali di appartenenza). Io mi scomoderò a fare lo scrutatore
bellavita- Coinvolto
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Data d'iscrizione : 26.11.10
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