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27/11 Mobilitazione a Torino contro la Sanatoria Truffa
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27/11 Mobilitazione a Torino contro la Sanatoria Truffa
La Fabbrica di Nichi di Torino aderisce alla mobilitazione indetta per domani (27 novembre) contro la sanatoria Truffa ore 14 Porta Nuova.
Per aderire, firmare e altre informazioni http://immigrati.organizzati.over-blog.org/
CONTRO SANATORIA TRUFFA
PERMESSO DI SOGGIORNO PER TUTTI
Siamo a più di un anno di distanza, e la sanatoria per “soli colf e badanti” voluta dal Governo Berlusconi, Bossi e Fini dal 1° al 30 settembre 2009 si è dimostrata un fallimento.
Ogni datore di lavoro doveva pagare 500 Euro per ogni singolo lavoratore, ma sono molte le cronache e le testimonianze che parlano invece di lavoratori e lavoratrici che hanno pagato di tasca propria questi famosi 500 Euro. Anzi in molti hanno dovuto comprarsi il contratto di lavoro con prezzi che vanno dai 2000 ai 9000 Euro. Persone disperate, che pur di uscire dalla clandestinità imposta dalla Bossi-Fini e dal Pacchetto sicurezza sono state ingannate e truffate.
Inoltre, all’inizio della fase di regolarizzazione nel mese di settembre 2009, il ministero degli interni aveva invitato in modo generico anche “chi era stato espulso” a presentare le domande di regolarizzazione. Cosi alcune persone pur con doppia espulsione sono state regolarizzate in un primo momento, poi dal mese di marzo 2010, lo stesso Ministero ha mandato una circolare negando il rilascio del permesso di soggiorno agli altri immigrati con espulsione precedente.
Una vera macchina di confusione ed ingiustizia che non accettiamo!
Nella città di Torino e provincia, dove ci sono state 8305 domande di regolarizzazione presentate, sono quasi 500 le domande col parere negativo della Questura, molte persone in attesa della convocazione continuano a pagare i contributi di tasca propria, senza certezza, nessuna.
In vista della manifestazione cittadina del 27 novembre a Torino, facciamo appello a tutti i lavoratori (immigrati e italiani), le famiglie, le forze sindacali, le forze politiche, le associazioni laiche/religiose e la cittadinanza ad unirsi a questa mobilitazione.
MERCOLEDI’ 24 NOVEMBRE ORE 10.00
PRESIDIO
PREFETTURA DI TORINO PIAZZA CASTELLO
Per la sospensione dei procedimenti di espulsione amministrativa (art. 14 5ter D.Lgs 25 luglio 1988 n. 286) verso i lavoratori immigrati che hanno aderito alla procedura di emersione.
Per il permesso di soggiorno a tutte le persone e famiglie che hanno fatto domande
Per il permesso di soggiorno di attesa occupazione per i lavoratori immigrati che sono stati truffati in seguito alla procedura di emersione ex L. 102/2009
Contro il permesso a punti
Per la regolarizzazione generalizzata di tutti e la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro
Re: 27/11 Mobilitazione a Torino contro la Sanatoria Truffa
Inserisco un articolo dalla Reppubblica on line di oggi, il problema della moschea ormai lo conosciamo molto bene.
La Lega ricorre al Tar
contro la moschea
Barricate del Carroccio contro l'avvio dei lavori. Chiamparino: ce lo aspettavamo, ma la procedura è stata rigorosa. Khounati: "Entro gennaio via ai lavori nell'ex fabbrica di via Urbino". Ma il deputato Allasia: "Ricordiamoci della strage ad Alessandria d'Egitto"
di DIEGO LONGHIN
La Lega ricorre al Tar contro la moschea Lo stabile di via Urbino dove sorgerà la moschea
"Entro fine gennaio daremo il via ai lavori". Abdelaziz Khounati, uno dei responsabili dell'Umi, l'Unione dei musulmani in Italia, oltre che presidente dell'associazione "La Palma", vuole iniziare al più presto le opere di ristrutturazione dell'ex fabbrica di via Urbino 5 che diventerà la Moschea del misericordioso.
Non solo sale per il culto, che potranno ospitare dai 700 agli 800 fedeli, ma spazi per riunioni e un centro culturale aperto a tutti e dove si organizzeranno corsi di lingua italiana per arabi e persone di cultura mediorientale. "Il tutto nel massimo della trasparenza", dice Khounati che il 30 dicembre, come anticipato da Repubblica, ha ritirato dagli uffici dell'urbanistica del Comune il permesso per partire con i lavori. "Siamo e ci sentiamo torinesi e condividiamo con la comunità locale i progetti per il futuro e la ricerca del benessere collettivo e della coesione sociale - sottolinea il presidente dell'associazione - il nostro impegno è di contribuire, anche con questo progetto, alla reciproca conoscenza, al dialogo tra fedi, religioni e spiritualità che la nostra città da sempre è capace di rispettare e valorizzare". La ristrutturazione dell'edificio in Borgata Aurora, dopo un anno di iter burocratico, consentirà all'associazione - che ha ricevuto un finanziamento dal governo marocchino ed è tenuta come onlus a pubblicare i bilanci - di chiudere la moschea di corso Giulio Cesare, luogo inadatto per la preghiera e l'attività.
La Lega Nord per voce del capogruppo in consiglio regionale, Mario Carossa, annuncia battaglia: "Questo permesso non si doveva concedere - sottolinea l'esponente del Carroccio - faremo ricorso al Tar perché sarebbe stata necessaria una variante al piano regolatore per consentire la costruzione di una moschea. Il luogo è inadatto. E non credo ad un islam moderato: nel resto del mondo i cristiani vengono ammazzati, il Papa lancia appelli di difesa del cristianesimo, e noi continuiamo a concedere pezzi di città agli islamici". La Lega dubita anche che la nuova moschea porterà ad una diminuzione di quelle "abusive", nelle cantine e nei box auto: "Rimarranno tutte, non chiuderà nessuna". E il deputato e consigliere provinciale Stefano Allasia rincara la dose: "Chissà se nella moschesa si prega e basta. Non pratichiamo la cultura del sospetto ma quel che è successo a Capodanno ad Alessandria d'Egitto dovrebbe farci riflettere".
Soddisfatta, invece, l'assessore comunale all'Integrazione, Ilda Curti: "Torino dimostra di essere una città aperta e che garantisce le libertà costituzionali. Un modello che sarà copiato da altre parti. L'associazione La Palma con senso di responsabilità ha scelto un iter trasparente e inattaccabile". E il sindaco Sergio Chiamparino aggiunge: "Ci aspettavamo un ricorso della Lega Nord, ma il percorso è stato rigoroso. Non credo ci saranno problemi. Garantire la libertà di culto è un principio fondamentale".
(02 gennaio 2011)
La Lega ricorre al Tar
contro la moschea
Barricate del Carroccio contro l'avvio dei lavori. Chiamparino: ce lo aspettavamo, ma la procedura è stata rigorosa. Khounati: "Entro gennaio via ai lavori nell'ex fabbrica di via Urbino". Ma il deputato Allasia: "Ricordiamoci della strage ad Alessandria d'Egitto"
di DIEGO LONGHIN
La Lega ricorre al Tar contro la moschea Lo stabile di via Urbino dove sorgerà la moschea
"Entro fine gennaio daremo il via ai lavori". Abdelaziz Khounati, uno dei responsabili dell'Umi, l'Unione dei musulmani in Italia, oltre che presidente dell'associazione "La Palma", vuole iniziare al più presto le opere di ristrutturazione dell'ex fabbrica di via Urbino 5 che diventerà la Moschea del misericordioso.
Non solo sale per il culto, che potranno ospitare dai 700 agli 800 fedeli, ma spazi per riunioni e un centro culturale aperto a tutti e dove si organizzeranno corsi di lingua italiana per arabi e persone di cultura mediorientale. "Il tutto nel massimo della trasparenza", dice Khounati che il 30 dicembre, come anticipato da Repubblica, ha ritirato dagli uffici dell'urbanistica del Comune il permesso per partire con i lavori. "Siamo e ci sentiamo torinesi e condividiamo con la comunità locale i progetti per il futuro e la ricerca del benessere collettivo e della coesione sociale - sottolinea il presidente dell'associazione - il nostro impegno è di contribuire, anche con questo progetto, alla reciproca conoscenza, al dialogo tra fedi, religioni e spiritualità che la nostra città da sempre è capace di rispettare e valorizzare". La ristrutturazione dell'edificio in Borgata Aurora, dopo un anno di iter burocratico, consentirà all'associazione - che ha ricevuto un finanziamento dal governo marocchino ed è tenuta come onlus a pubblicare i bilanci - di chiudere la moschea di corso Giulio Cesare, luogo inadatto per la preghiera e l'attività.
La Lega Nord per voce del capogruppo in consiglio regionale, Mario Carossa, annuncia battaglia: "Questo permesso non si doveva concedere - sottolinea l'esponente del Carroccio - faremo ricorso al Tar perché sarebbe stata necessaria una variante al piano regolatore per consentire la costruzione di una moschea. Il luogo è inadatto. E non credo ad un islam moderato: nel resto del mondo i cristiani vengono ammazzati, il Papa lancia appelli di difesa del cristianesimo, e noi continuiamo a concedere pezzi di città agli islamici". La Lega dubita anche che la nuova moschea porterà ad una diminuzione di quelle "abusive", nelle cantine e nei box auto: "Rimarranno tutte, non chiuderà nessuna". E il deputato e consigliere provinciale Stefano Allasia rincara la dose: "Chissà se nella moschesa si prega e basta. Non pratichiamo la cultura del sospetto ma quel che è successo a Capodanno ad Alessandria d'Egitto dovrebbe farci riflettere".
Soddisfatta, invece, l'assessore comunale all'Integrazione, Ilda Curti: "Torino dimostra di essere una città aperta e che garantisce le libertà costituzionali. Un modello che sarà copiato da altre parti. L'associazione La Palma con senso di responsabilità ha scelto un iter trasparente e inattaccabile". E il sindaco Sergio Chiamparino aggiunge: "Ci aspettavamo un ricorso della Lega Nord, ma il percorso è stato rigoroso. Non credo ci saranno problemi. Garantire la libertà di culto è un principio fondamentale".
(02 gennaio 2011)
valerio peverelli- Coinvolto
- Messaggi : 36
Data d'iscrizione : 11.11.10
Età : 44
Località : Moltrasio (Como)
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