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Ultima chiamata per le primarie
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Ultima chiamata per le primarie
A Torino come a Milano
Ultima chiamata per le primarie
Quasi un mese fa, la Fabbrica di Nichi di Torino ha lanciato un appello, rivolto alla sinistra
politica e sociale cittadina, a mobilitarsi per le primarie. Sull’onda della vittoria di Giuliano
Pisapia alle primarie milanesi, ci chiedevamo cosa impedisse che a Torino si lavorasse per
replicare quel successo. Da allora, qualcosa è cambiato. Hanno preso corpo gruppi e comitati che
stanno seriamente lavorando a un programma; circolano idee, si formulano priorità, si
condividono analisi. Ma tutto ciò, pur fondamentale, ancora non basta. Bisogna attrezzarsi fino
in fondo per la sfida delle primarie, per scegliere il candidato sindaco. Bisogna definire al più
presto la personalità che porterà la nostra comune elaborazione programmatica verso un’aperta
e positiva sfida delle idee con i candidati del Partito Democratico.
In un momento in cui il quadro politico nazionale conosce le incertezze a tutti note, mentre nel
paese crescono iniziative di protesta e aumenta il disagio sociale, noi delle Fabbriche di Nichi
chiediamo di indire subito elezioni primarie per scegliere il leader della coalizione e per definire
una direzione di marcia chiara. Con Nichi Vendola noi vogliamo che in Italia vincano le ragioni di
una sinistra senza complessi di inferiorità, in grado di raccogliere un consenso maggioritario
attorno ad un’idea di politica al servizio del bene comune. Per riforme che cambino in meglio la
vita delle persone: debellando la precarietà, la disparità di genere, le cause del riscaldamento
globale, la corruzione e la criminalità organizzata, il respingimento dei migranti. Siamo coscienti
del difficile quadro internazionale e delle condizioni delle nostre finanze pubbliche, ma
altrettanto convinti del fatto che queste non possano essere delle scuse per applicare vecchie,
quanto disastrose, ricette del trentennio neoconservatore che abbiamo alle spalle.
Vogliamo poter dire lo stesso della nostra città. Vogliamo che anche a Torino sia in campo un
progetto forte, che abbia, per i prossimi anni, l’obiettivo di amministrare il comune nel nome
dei valori della giustizia sociale, dei diritti civili, dell’ecologia. Nella consapevolezza che sotto la
Mole si chiude un ciclo durato diciotto anni, il cui bilancio contiene indiscutibili note positive e
altrettante criticità. Per citare solo due esempi: le pedonalizzazioni, da un lato, e il consumo di
suolo, dall’altro. Per guardare al futuro, alla Torino dei prossimi quindici anni, serve un’idea di
città che non si limiti a inseguire le illusioni di un illimitato sviluppo turistico, dimenticando la
vocazione industriale. La valorizzazione della cultura e delle culture è certo una strada sulla quale
proseguire, mettendo a frutto il nostro patrimonio storico-artistico, così come la creatività dei
torinesi di tutte le provenienze. Insomma: a nostro giudizio occorre continuare in ciò che ha reso
Torino più viva, vivibile, tollerante e giusta, mentre serve cambiare direzione rispetto alla crescita
delle speculazioni e a una gestione sempre più oligarchica della cosa pubblica.
Per tutte queste ragioni, rinnoviamo l’appello – urgente – a “fare come a Milano”. E questa
volta chiamiamo tutti e tutte coloro che lo vogliono raccogliere a discuterne con noi martedi 21
dicembre, alle ore 21, presso il Centro d’incontro di Corso Belgio 91.
Non c’è più tempo da perdere. Non possiamo offrire ad alcuni settori del Partito Democratico la
scusa buona per cancellare le primarie. Non lo diciamo per ostilità verso quel partito, sia chiaro,
ma perché crediamo davvero che la partecipazione e l’interesse che le elezioni primarie
metteranno in moto saranno una vittoria di tutti.
Torino, 17/12/2010
Ultima chiamata per le primarie
Quasi un mese fa, la Fabbrica di Nichi di Torino ha lanciato un appello, rivolto alla sinistra
politica e sociale cittadina, a mobilitarsi per le primarie. Sull’onda della vittoria di Giuliano
Pisapia alle primarie milanesi, ci chiedevamo cosa impedisse che a Torino si lavorasse per
replicare quel successo. Da allora, qualcosa è cambiato. Hanno preso corpo gruppi e comitati che
stanno seriamente lavorando a un programma; circolano idee, si formulano priorità, si
condividono analisi. Ma tutto ciò, pur fondamentale, ancora non basta. Bisogna attrezzarsi fino
in fondo per la sfida delle primarie, per scegliere il candidato sindaco. Bisogna definire al più
presto la personalità che porterà la nostra comune elaborazione programmatica verso un’aperta
e positiva sfida delle idee con i candidati del Partito Democratico.
In un momento in cui il quadro politico nazionale conosce le incertezze a tutti note, mentre nel
paese crescono iniziative di protesta e aumenta il disagio sociale, noi delle Fabbriche di Nichi
chiediamo di indire subito elezioni primarie per scegliere il leader della coalizione e per definire
una direzione di marcia chiara. Con Nichi Vendola noi vogliamo che in Italia vincano le ragioni di
una sinistra senza complessi di inferiorità, in grado di raccogliere un consenso maggioritario
attorno ad un’idea di politica al servizio del bene comune. Per riforme che cambino in meglio la
vita delle persone: debellando la precarietà, la disparità di genere, le cause del riscaldamento
globale, la corruzione e la criminalità organizzata, il respingimento dei migranti. Siamo coscienti
del difficile quadro internazionale e delle condizioni delle nostre finanze pubbliche, ma
altrettanto convinti del fatto che queste non possano essere delle scuse per applicare vecchie,
quanto disastrose, ricette del trentennio neoconservatore che abbiamo alle spalle.
Vogliamo poter dire lo stesso della nostra città. Vogliamo che anche a Torino sia in campo un
progetto forte, che abbia, per i prossimi anni, l’obiettivo di amministrare il comune nel nome
dei valori della giustizia sociale, dei diritti civili, dell’ecologia. Nella consapevolezza che sotto la
Mole si chiude un ciclo durato diciotto anni, il cui bilancio contiene indiscutibili note positive e
altrettante criticità. Per citare solo due esempi: le pedonalizzazioni, da un lato, e il consumo di
suolo, dall’altro. Per guardare al futuro, alla Torino dei prossimi quindici anni, serve un’idea di
città che non si limiti a inseguire le illusioni di un illimitato sviluppo turistico, dimenticando la
vocazione industriale. La valorizzazione della cultura e delle culture è certo una strada sulla quale
proseguire, mettendo a frutto il nostro patrimonio storico-artistico, così come la creatività dei
torinesi di tutte le provenienze. Insomma: a nostro giudizio occorre continuare in ciò che ha reso
Torino più viva, vivibile, tollerante e giusta, mentre serve cambiare direzione rispetto alla crescita
delle speculazioni e a una gestione sempre più oligarchica della cosa pubblica.
Per tutte queste ragioni, rinnoviamo l’appello – urgente – a “fare come a Milano”. E questa
volta chiamiamo tutti e tutte coloro che lo vogliono raccogliere a discuterne con noi martedi 21
dicembre, alle ore 21, presso il Centro d’incontro di Corso Belgio 91.
Non c’è più tempo da perdere. Non possiamo offrire ad alcuni settori del Partito Democratico la
scusa buona per cancellare le primarie. Non lo diciamo per ostilità verso quel partito, sia chiaro,
ma perché crediamo davvero che la partecipazione e l’interesse che le elezioni primarie
metteranno in moto saranno una vittoria di tutti.
Torino, 17/12/2010
Re: Ultima chiamata per le primarie
caro alessandro, cari tutti,
mi sono resa conto che martedì difficilmente riuscirò a venire se non, forse, molto tardi e me ne dispiace ma non posso e non voglio mancare alla pizza di natale con i miei colleghi che sono anche amici.
tuttavia per quel poco a cui può servire vorrei sottoscrivere al 100% l'appello che ci mandi e che vi chiederei di rendere un appello pubblico da far girare il più possibile e sul quale raccogliere firme (telematiche o reali). io mi impegno fin da subito, se si tratta di raccogliere firme reali, di farlo tra tutti i miei contatti; se saran firme online uguale.
le voci che circolano in questi giorni, l'intervista di bersani a repubblica di oggi mi fanno vedere molto nero!
spero di arrivare almeno alla fine martedì
laura
mi sono resa conto che martedì difficilmente riuscirò a venire se non, forse, molto tardi e me ne dispiace ma non posso e non voglio mancare alla pizza di natale con i miei colleghi che sono anche amici.
tuttavia per quel poco a cui può servire vorrei sottoscrivere al 100% l'appello che ci mandi e che vi chiederei di rendere un appello pubblico da far girare il più possibile e sul quale raccogliere firme (telematiche o reali). io mi impegno fin da subito, se si tratta di raccogliere firme reali, di farlo tra tutti i miei contatti; se saran firme online uguale.
le voci che circolano in questi giorni, l'intervista di bersani a repubblica di oggi mi fanno vedere molto nero!
spero di arrivare almeno alla fine martedì
laura
Re: Ultima chiamata per le primarie
Cominciamo dall'ultima trovata di Bersani, che farebbe bene a consultare il dizionario: come si fa a proporre un'alleanza per il bipolarismo a chi si è definito terzo polo? E che, se vuole avere successo nel contendere l'elettorato a Berlusconi deve qualificarsi come una destra civile, come a suo tempo il PLI di Malagodi, e non una ruota di scorta del Pd?
Quanto alle primarie, non facciamone un mito. quello su cui bisogna battersi fino all'ultimo è la democrazia interna dei partiti. Se i nomi del delegati, dei menbri dei comitati non vengono votati a scheda segreta ma escono da segrete stanze non c'è democrazia. In Germania e Inghilterra partiti del genere vengono messi al bando.
Quanto a Torino, sono convinto che si faranno le primarie di coalizione perchè sarebbe troppo pesante dire di no a Gariglio solo all'interno del PD. A me, forse per ragioni di età, Fassino dà fiducia. Con Passoni vicesindaco anche di più. La prossima volta potrebbe toccare al portavoce del volontariato, dei giovani e degli immigrati che per ora è ancora da identificare. Avrò 75 anni...potrei farlo io ))
Quanto alle primarie, non facciamone un mito. quello su cui bisogna battersi fino all'ultimo è la democrazia interna dei partiti. Se i nomi del delegati, dei menbri dei comitati non vengono votati a scheda segreta ma escono da segrete stanze non c'è democrazia. In Germania e Inghilterra partiti del genere vengono messi al bando.
Quanto a Torino, sono convinto che si faranno le primarie di coalizione perchè sarebbe troppo pesante dire di no a Gariglio solo all'interno del PD. A me, forse per ragioni di età, Fassino dà fiducia. Con Passoni vicesindaco anche di più. La prossima volta potrebbe toccare al portavoce del volontariato, dei giovani e degli immigrati che per ora è ancora da identificare. Avrò 75 anni...potrei farlo io ))
bellavita- Coinvolto
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